Durante la cura oncologica, una corretta alimentazione può svolgere un ruolo fondamentale non solo nel supportare il sistema immunitario, ma anche nell’alleviare gli effetti collaterali delle terapie e nel favorire una migliore qualità di vita. Il rapporto tra alimentazione e tumore è oggetto di numerose ricerche scientifiche e le indicazioni nutrizionali vengono costantemente aggiornate per rispondere alle esigenze specifiche delle persone in trattamento.
Alimenti raccomandati durante le terapie oncologiche
Molti esperti sottolineano l’importanza di scegliere cibi a basso indice glicemico, ricchi di fibre e poveri di zuccheri semplici. È raccomandato il consumo di alimenti provenienti da farine integrali, legumi – come lenticchie, fagioli, ceci e piselli – e semi oleosi. Questi alimenti aiutano a mantenere la stabilità dei livelli di zucchero nel sangue e forniscono sostanze bioattive utili a sostenere il corpo durante le terapie.
La frutta non troppo dolce (ad esempio fragole, mirtilli e frutti di bosco) e le verdure crude sono consigliate per il loro apporto di vitamine, minerali e fibra alimentare. Tra le verdure, quelle a basso indice glicemico sono da preferire, mentre quelle come le patate vanno consumate con moderazione.
Fondamentale è anche l’apporto di grassi buoni, privilegiando l’olio extravergine di oliva rispetto ad altri condimenti vegetali. Le proteine dovrebbero provenire da fonti magre come pesce azzurro, uova, formaggi freschi di capra o pecora, e latti vegetali non zuccherati. I legumi (in quantità moderate) e la frutta secca rappresentano anch’essi delle valide alternative proteiche e apportano acidi grassi essenziali di origine vegetale.
Infine, spezie come curcuma, aglio e cipolla sono consigliate non solo per il loro valore aromatico ma anche per le proprietà antinfiammatorie e protettive nei confronti delle cellule danneggiate dalle terapie oncologiche.
L’utilizzo di polifenoli provenienti da fonti vegetali (tè verde, frutti rossi, mele, uva, capperi, cipolla rossa, sedano, radicchio, agrumi, semi di uva, curcuma) è oggetto di grande interesse per le loro potenziali proprietà antitumorali e di supporto nella prevenzione della ricomparsa della malattia.
Gestione degli effetti collaterali: alimenti utili
I pazienti oncologici possono andare incontro a numerosi effetti collaterali dovuti alle terapie, come nausea, anoressia, stipsi, diarrea e problemi gastrointestinali. Una dieta mirata può essere di grande aiuto per gestire tali disturbi.
Per contrastare la nausea, si è dimostrato efficace lo zenzero sotto forma di tisana o grattugiato nei piatti. In caso di disturbi gastrointestinali – come la stipsi causata dai farmaci – risultano utili le tisane alla malva, melissa, finocchio e camomilla, in quanto favoriscono la motilità intestinale.
Un risotto al limone può risultare facilmente digeribile e rinfrescante, risultando meno gravoso per lo stomaco. In presenza di anoressia o calo dell’appetito, sono consigliati pasti piccoli e frequenti con alimenti ad alta densità calorica ma facilmente digeribili come puree di legumi, patate (con moderazione), uova sode, yogurt magro, e toast di pane integrale.
In caso di difficoltà nel deglutire, può essere utile frullare le verdure o i cereali, mentre nei periodi di diarrea è meglio ridurre la fibra insolubile (presente ad esempio nella buccia dei legumi e dei cereali integrali), preferendo invece banane, riso, patate lesse e carote cotte.
Ruolo dei composti bioattivi e della dieta mediterranea
La dieta mediterranea – ricca in fitonutrienti e composti protettivi come licopene (presente nei pomodori), resveratrolo (buccia dell’uva), acido ellagico (frutta secca), sulforafano (broccoli) – è tra gli approcci alimentari più raccomandati per le persone in cura oncologica. Questi composti agiscono come “spazzini dei radicali liberi”, aiutando a proteggere le cellule dai danni indotti dalla malattia e dalle terapie tossiche.
Fra i polifenoli più studiati, si distinguono la quercetina (capperi, cipolla rossa, uva, tè verde), l’epigallocatechina gallato (tè verde), l’apigenina (frutta, verdura, erbe aromatiche), la naringenina (scorza degli agrumi) e la procianidina B2 (semi d’uva, mela). Per la curcumina (curcuma), in particolare, alcune ricerche hanno evidenziato un potenziale ruolo antinfiammatorio e antitumorale grazie alla capacità di modulare diversi meccanismi cellulari.
Sebbene questi dati siano incoraggianti e suggeriscano un beneficio nell’integrare questi composti attraverso la dieta, è importante ricordare che le evidenze sono ancora in fase di studio e non sostituiscono la necessità di un regime terapeutico supervisionato da specialisti.
Indicazioni pratiche e alimenti da preferire
- Frutta e verdura fresche: almeno 4-5 porzioni al giorno, meglio se di origine locale e di stagione, per garantire l’apporto di antiossidanti e fibre.
- Cereali integrali: avena, orzo, farro, pane integrale e riso integrale aiutano a modulare la glicemia e apportano sali minerali preziosi.
- Legumi: fonte preziosa di proteine vegetali e fibra, da ruotare nella dieta settimanale.
- Olio extravergine di oliva: fonte di grassi monoinsaturi e antiossidanti, da utilizzare come condimento principale per cotture e piatti freddi.
- Pesce azzurro: come sgombro, sardine, acciughe – ricchi di acidi grassi omega-3.
- Frutta secca e semi oleosi: noci, mandorle, nocciole, semi di lino e di chia – ottimi tra i pasti o come complemento nelle insalate.
- Uova e formaggi freschi magri: fonti di proteine di elevata qualità e facilmente digeribili.
- Spezie ed erbe aromatiche: curcuma, zenzero, aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino – non solo per insaporire ma anche per i benefici fitoterapici.
- Acqua: bevanda principale, associata eventualmente a tè verde (non zuccherato) e tisane.
È altresì importante evitare carni lavorate (salumi, insaccati) e alimenti ultra-processati, nonché ridurre il consumo di zuccheri aggiunti, dolci confezionati e bevande zuccherate. L’alcol va limitato fortemente o eliminato, in quanto riconosciuto fattore di rischio per molte neoplasie.
Personalizzazione e supervisione specialistica
Queste raccomandazioni generali devono essere adattate alla situazione clinica individuale. In presenza di disturbi specifici, perdita di peso, alterazione della deglutizione o sintomi particolari è essenziale consultare il proprio medico oncologo e un nutrizionista esperto in nutrizione clinica oncologica, che potranno suggerire percorsi dietetici personalizzati in base alla terapia in corso, alle condizioni generali e alle preferenze personali.
Un’alimentazione variata, ricca in alimenti freschi e naturali, rappresenta un valido sostegno durante il percorso terapeutico contro il cancro. La scelta accurata di alcuni alimenti e la supervisione di un team di cura competente possono davvero aiutare a sopportare meglio le terapie, favorendo il benessere generale e sostenendo il corpo nella difficile battaglia contro la malattia.